Quando parliamo di sicurezza, normalmente siamo portati a pensare a obblighi pressanti e normative incomprensibili. Spesso il ricordo corre verso sterili corsi di formazione, vissuti più come incubi, che come veri momenti di crescita.
La conseguenza più drammatica della sicurezza è invece rappresentata da infortuni e incidenti, drammi veri e propri che ricadono in primis sui lavoratori ma anche su tutta la società, passando per famiglie e aziende.
Nel quotidiano, difficilmente qualcuno si chiede quanto possa costare un infortunio. Seppure sia molto facile evidenziare una dose di cinismo nella domanda, il dato di quantificazione economica degli eventi è di solito visto dai datori di lavoro delle PMI italiane come dato estremamente interessante anche perché poco conosciuto.
Nella cultura anglosassone invece da sempre il costo degli incidenti viene contabilizzato, monitorato e tenuto sotto controllo. Il numero e soprattutto il costo degli stessi rientra normalmente tra i criteri di giudizio della capacità e dell’ efficacia dei manager stessi e ne pregiudica la carriera. La gestione dei costi di infortunio/incidente rientra quindi a pieno titolo tra i parametri principali del safety managment e più in generale del risk managment di ogni azienda anglosassone.
Per semplificare si può affermare che ogni infortunio (persone) e/o ogni incidente (strutture-attrezzature-impianti) comporti due diversi tipi di costi:
- Costi Diretti, facilmente quantificabili perché direttamente collegabili all’evento
- Costi Indiretti, non altrettanto facilmente identificabili e quantificabili
Cantieri ed aziende, soprattutto per gli infortuni di minore entità, subiscono danni economici (e non solo) ingenti, che nessuno quantifica, una volta passata l’emergenza che li ha generati.
I Costi Diretti, sono immediatamente quantificabili, ad esempio :
- Costi Sanitari (spese ospedaliere, consulti medici, riabilitazione, medicinali)
- Costi Legali (difesa, processuali, eventuale tutela, rimborsi, dissequestri, parti civili, ecc)
- Costi Provvedimenti (ammende, sanzioni, sequestri, ecc)
- Costi Assicurativi (copertura franchigie, previdenziali, aumenti premi)
- Costi Danni (macchinari, infrastrutture, attrezzature, edifici, veicoli)
- Costi da Mancata Produzione (danni commerciali, assenze, disservizi, ecc)
- Costi Personale (perdita produttività, demansionamenti, invalidità, ecc)
La quantificazione dei Costi Indiretti è da sempre fonte di studio da parte degli addetti ai lavori e varia moltissimo a seconda del tipo di azienda e di infortunio. A titolo di esempio si può elencare:
- Costi Astensioni (scioperi, blocchi straordinari e produttivi, riduzione produttività, ecc)
- Costi Straordinari e Sostituzioni (turnover del personale, recupero produzione e/o assenze)
- Costi Indagine (analisi, verbali, assistenza/rapporti autorità di controllo)
- Costi Legali (estensione responsabilità impresa/resp. amministrativa 231)
- Danni Immagine (aziendale, commerciale, marketing).
Anche in una piccola azienda, un infortunio banale può comportare costi importanti, spesso impensati.
Nel prossimo articolo quantificheremo i Costi Reali di una semplice e ripetibile caduta accidentale in ufficio.
Letteralmente innamorato della sicurezza e della qualità dal 1989. RSPP e Assicurazione Qualità per importanti aziende, direttore tecnico di uno dei più famosi istituti di formazione per la sicurezza italiani, dal 2016 decide che il software è l’unica strada per realizzare il “Sistema di Gestione della Sicurezza e della Qualità” di ogni azienda.
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