Nello scorso articolo abbiamo analizzato i costi diretti e indiretti determinati da un infortunio. Ma mettiamo sul tavolo qualche numero prendendo il caso (realmente avvenuto) di uno studio professionale.
L’impiegata, mentre preparava documenti per una riunione, inciampava nei cavi della stampante e cadeva sul pavimento provocandosi la lussazione e distorsione del polso destro. Il recupero peraltro difficoltoso, ha comportato un’assenza dal lavoro pari a 122 giorni, con esito finale un grado di invalidità inferiore al 15%. L’Organo di Vigilanza, intervenuto per l’analisi dell’infortunio, ha accertato le seguenti violazioni:
- La lavoratrice non aveva ricevuto un’adeguata informazione sui rischi presenti in ufficio (art. 36 Dlgs. 81/08): la legislazione prevede a carico del DDL l’ammenda da 800 a 3.000 euro (ora aumentate);
- Il documento di valutazione dei rischi è carente della val. concernente i rischi da inciampo e caduta sul piano. La legislazione prevede a carico del DDL l’arresto da 4 a 8 mesi o l’ammenda da 4 mila a 12 mila euro.
- La contravvenzione a carico del DDL è stata pari a 4.800 euro
L’esempio è stato preso a riferimento, perché adeguatamente analizzato, ha evidenziato una serie di costi diretti e una serie di costi indiretti, ribaltati anche sulla collettività.
COSTI DIRETTI PER IL DATORE DI LAVORO | COSTI INDIRETTI E SOCIALI |
4 giorni di franchigia | Cure ospedaliere |
40% della retribuzione (dal 5° al 91° giorno) | 60% della retribuzione |
25% della retribuzione (dal 92° al 122° giorno) | 75% della retribuzione |
Sanzioni pari a 4.800 euro | Terapie riabilitative |
Prescrizioni e obblighi (fare DVR e corsi) | Certificazioni e visite |
Possibile azione di rivalsa dall'Inail e conseguenti spese legali | Risarcimento del danno biologico |
Da quanto sopra è facile evidenziare come un banale infortunio provochi ingenti implicazioni economiche.
Secondo L’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) in Svizzera, è stato realizzato a metà degli anni 2000 un programma di formazione innovativo che era rivolto all’utilizzo in sicurezza delle scale. Il costo dell’ intera azione, comprensiva della formazione dei lavoratori è stato di circa 2,2 mil. USD. Al termine del primo anno di formazione la riduzione del numero degli infortuni è stata quantificata in circa 500 eventi in meno. ILO ha quantificato in circa 8600 USD, per un infortunio di caduta dalla scala, tra costi diretti e indiretti. Una riduzione di 500 eventi ha portato ad un risparmio di circa 4,3 mil. USD nel solo primo anno di intervento.
Importante sottolineare che nel caso di riduzione del numero e dell’ entità degli infortuni, i vantaggi per l’azienda sono immediati e facilmente quantificabili. Un modo efficace, per ottenere investimenti in prevenzione, può essere quello di tenere sotto controllo i costi sopraelencati, attraverso la gestione di opportuni indicatori, fornendo una visione realistica e costantemente aggiornata dei costi complessivi degli infortuni, che ogni azienda affronta annualmente.
Nel mondo diversi attori, a più riprese, si sono adoperati per avere stime economiche, in grado di dare dimensioni concrete al problema infortuni. Il più famoso e ormai un po’ datato (2005) rimane lo strumento della OSHA americana “Safetypays” che aiuta i datori di lavoro a valutare i costi degli infortuni e i relativi impatti sull’ azienda, calcolando in maniera molto pragmatica quanto l’azienda dovrà fatturare per recuperare i costi.
Con strumenti software efficaci è possibile fin da oggi tenere sotto controllo una serie di costi di infortunio che gravano sull’azienda.
Elenchiamo una serie di indicatori efficaci:
- Costi per assenteismo (o assenza per malattia)
- Costi di eventuali rotazione del personale (rotazioni, sostituzione, formazione supplementare, perdita di produttività );
- Costi invalidità (riabilitazione, risarcimento, ammende, indennità, pensionamento anticipato )
- Costi per il ritorno al lavoro (consulenza, formazione, adeguamento del posto di lavoro);
- Costi materiale danneggiato (danni/riparazioni di macchine, locali, materiali o prodotti, connessi alle lesioni)
- Costi indagine (consulenza, formazione, costi di gestione, costi esterni)
- Costi assicurativi (aumento premi)
- Costi provvedimenti (sanzioni, legali, multe, sequestri, ecc)
- Costi commerciali (tempi di produzione persi, servizi non forniti, ordinazioni perdute, clienti persi):
- Costi amministrativi (non redditività di capitale investito, utile non realizzato, importo delle spese dovute ad incidenti non investito in attività redditizie)
La sicurezza è un problema essenzialmente culturale. La strada della comprensione aziendale dell’importanza della sicurezza può passare anche dalla quantificazione di costi palesi che nessuno vede, e soprattutto da una attenta quantificazione dei risparmi che un' azienda può ricevere dalla gestione e dal monitoraggio in tempo reale dei costi di infortunio, che moderni strumenti informatici al giorno d’oggi possono fornire.
Il risultato più probabile? Quello da sempre atteso e sperato, una riduzione marcata degli infortuni nei luoghi di lavoro, ottenuto attraverso una strada nuova, diversa ma ben compresa dai datori di lavoro e dalle aziende.
Fonti:
- Factsheets dell’agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
- International Labour Organization
- Osha “Safety pays program”
- Testo unico sulla sicurezza sul lavoro e microimpresa – Camera di commercio di Milano
Letteralmente innamorato della sicurezza e della qualità dal 1989. RSPP e Assicurazione Qualità per importanti aziende, direttore tecnico di uno dei più famosi istituti di formazione per la sicurezza italiani, dal 2016 decide che il software è l’unica strada per realizzare il “Sistema di Gestione della Sicurezza e della Qualità” di ogni azienda.
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