Da qualche anno si parla sempre più spesso di Big Data e il fenomeno è sempre più in crescita.Ogni giorno veniamo letteralmente sommersi da una moltitudine di dati da ogni parte, e noi stessi siamo al tempo stesso produttori di dati che nell'era del digitale assumono una rilevanza tale come mai è stato prima d'ora. L'enorme massa di dati investe ovviamente le aziende che, forse, da questo punto di vista dovrebbero comprendere meglio tanto l'importanza dei dati quanto la loro rilevanza in termini di business. Si, perchè di fronte ad un mercato che viaggia ormai a cifre enormi, si parla per quest'anno di un valore complessivo, secondo IDC, di mille miliardi di dollari, le aziende devono cominciare a prendere consapevolezza della grande importanza dei dati e di come interpretarli e conoscerli al meglio, per valorizzare e sfruttare le informazioni che essi contengono.
Per dare un'idea pratica di cosa si intende per crescita del fenomeno dei dati nell'era del digitale, è sufficiente fare esempi come questi: nel 1986, quindi 30 anni fa, i dati ammontavano a 281 PetaBytes (1 PetaBytes equivale a 1 biliardo di byte); nel 2014 i dati scambiati sono stati oltre 650 ExaBytes (1 ExaByte equivale a un trilione di byte).
Big Data, i vantaggi per le aziende
Per essere ancora più precisi e per descrivere meglio quali potrebbero essere i diretti vantaggi per le aziende dal punto di vista dei Big Data, allora possiamo affermare che uno dei vantaggi è che i Big Data possono aiutare le aziende a perseguire meglio il proprio core-business. Dalla grande mole di Dati, correttamente interpretata, è possibile aumentare i ricavi, contenere i costi e, allo stesso tempo, ridurre i livelli di rischio. In una sola parola, ottimizzare e valorizzare il proprio business. Altro vantaggio che va evidenziato è che i Big Data sono una carta vincente per poter entrare in nuovi mercati. Dalla semplice raccolta dati relativi all'utilizzo di un prodotto, è possibile aprire nuove opportunità di business. Un esempio in questo senso può essere quello di General Electric, colosso americano che tutti conoscono, che, pur concentrando il suo mercato sulla produzione di locomotive e di motori a reazione, utilizza i dati per espandere il suo business anche nella manutenzione predittiva per le compagnie aeree e per le aziende ferroviarie.
Big Data, il valore di mercato
IDC di recente ha stimato il mercato dei Big Data, ridimensionando il valore che altri istituti di analisi rilevano viaggiare a cifre che vanno oltre i mille miliardi di dollari, sarà in ulteriore crescita, registrando un dato fino al 2019 di +23%, con un valore stimato di 48,6 miliardi di dollari. Wikibon ha poi rilevato che il mercato sarà in crescita ulteriormente fino al 2026, quando il valore stimato sarà di 84,69 miliardi di dollari, più della metà del valore di oggi che è di 37 miliardi di dollari.
In questo contesto vale la pena segnalare anche un'interessante ricerca di NewVantage che ha monitorato l'uso dei Big Data tra le aziende Fortune 1000, negli ultimi quattro anni. E anche questi dati confermano la presenza sempre maggiore dei Big Data all'interno dei processi aziendali. Dalla ricerca emerge che il 63% delle aziende dichiara di aver aumentato l'introduzione dei Big Data all'interno dei processi produttivi del 5% rispetto al 2012; il 63% delle aziende dichiara di aumentare gli investimenti in Big Data di 10 milioni di dollari entro il 2017, percentale in netta crescita rispetto 2012 quando era del 24%; il 54% delle aziende dichiara di aver introdotto un Chief Data Officer, anche questa percentuale in crescita e infatti nel 2012 era del 12%; il 70% delle aziende rivela che i Big Data rivestono ormai una importanza rilevante, in crescita del 21% rispetto al 2012. E infine, in tema di investimenti, il 27% delle aziende investirà più di 50 milioni di dollari nei Big Data entro il 2017, rispetto al 5% delle imprese che ha investito lo stesso importo nel 2015.
Di fronte a questa enorme massa di dati è opportuno fare un riferimento anche ai Thick Data. Se i Big Data sono l'enorme massa di dati che investe le aziende, i Thick Data sono invece i dati spesso estrapolati da antropologi o da etonografi per rilevare il comportamento umano e le motivazioni di fondo. Ecco, in ottica di marketing, sta cominciando a diffondersi una strategia che vede l'utilizzo dei Big Data abbinati ai Thick Data, per avere una visione d'insieme delle problematiche, fino a rilevare l'atteggiamento del singolo nei contronti del prodotto o del servizio di riferimento. E' sicuramente una strategia che vatin considerazione specie per comprendere meglio alcune dinamiche legate all'attegiamento del cliente che nel frattempo ha modificato la sua scelta di acquisto di un dato prodotto. L'analisi dei Thick Data può aiutare a capire quali dinamiche siano intervenute e come poter correggere il tiro.
La crescita dei Big Data è strettamente legata alla crescita dell'Internet delle Cose
L'incremento di dispositivi connessi ha come diretta conseguenza l'aumento esponenziale di dati che devono necessariamente essere interpretati e analizzati al meglio. Per questo, di fianco all'aumento del fenomeno dei Big Data, cresce anche l'esigenza di analizzare i dati che via via vengono immagazzinati. E per fare questo, sta crescendo anche il fenomeno degli Analytics, ossia tutti quei software che aiutano ad interpretare i dati, aiutando le aziende a ricavare informazioni per le loro decisioni di business. Sempre IDC prevede che dal punto di vista degli Analytics il mercato crescerà del 26% nei prossimi tre anni.
E con lo sviluppo delle Analytics, attività estremamente importante, va via via emergendo anche il concetto di Data Science. Con l'avvento dei Big Data si abbandona il concetto del "preparazione" dei dati per fare spazio all'attività specifica che va più a fondo dell'analisi dei dati è che è quella più importante e rilevante di tutte la Data Science. Proprio da questa attività che vengono fuori tutte le informazioni necessarie per le aziende. E non è un caso che sta nascendo una figura specifica per questo tipo di attività, il Data Scientist, figura essenziale per tirar fuori tutte le informazioni utili. Così come, tra le figure essenziali, sta emergendo anche il Chief Data Officer.
In conclusione a questo breve sguardo al mercato dei Big Data, è essenziale che le aziende comincino a prendere coscienza dei Big Data, oggi non più una scommessa, ma una vera e propria opportunità per la crescita. E, per coglierla e sfruttarla al meglio, serve un cambiamento e dal punto di vista organizzativo e dal punto di vista culturale. Servono nuove figure capaci di interpretare ed estrarre dai dati elementi essenziali per affrontare in maniera dinamica e veloce le decisioni importanti da prendere.
Consulente web e social media, content manager e blogger. Nel 2008 apro "InTime, condivido per comunicare" per osservare come la comunicazione stia cambiando con i social media.
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