Industria 4.0: i cambiamenti negli incentivi 2022
Il 2022 sarà un anno importante per le agevolazioni agli investimenti
Il 2022 sarà un anno importante per le agevolazioni agli investimenti in quanto, salvo modifiche, sarà l'ultimo anno con percentuali consistenti di sostegno attraverso il credito d'imposta. Con l'approvazione della Legge di Bilancio 2022, infatti, a partire dal 2023 le percentuali si ridurranno sensibilmente.
La Legge di Bilancio 2021 aveva già definito la struttura degli aiuti agli investimenti sotto forma di credito d'imposta per l'anno 2022. Le percentuali sono generalmente riviste al ribasso rispetto al 2021, ma restano le stesse modalità di fruizione e requisiti.
Per gli investimenti effettuati a partire dal 1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, ovvero dal 30 giugno 2023 con un ordine e un acconto versato almeno pari al 20% entro il 2022, sono previsti i seguenti benefici:
Si ricorda che gli investimenti effettuati dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2022 per i quali è stato sottoscritto l'ordine ed è stato versato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2021, beneficeranno dei precedenti benefici.
Di seguito il dettaglio delle caratteristiche del contributo per i beni materiali e immateriali 4.0 di cui agli Allegati A e B 2017:
I beni tangibili 4.0 sovvenzionabili sono raggruppati in tre categorie:
a) Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi informatizzati o gestiti attraverso opportuni sensori e azionamenti
b) Sistemi per la garanzia della qualità e della sostenibilità
c) Dispositivi per l'interazione uomo-macchina e per il miglioramento dell'ergonomia e della sicurezza sul lavoro nella logica 4.0.
Sono esclusi:
- I veicoli e gli altri mezzi di trasporto di cui all'art. 164, comma 1, TUIR
- Beni strumentali materiali con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%
- Edifici e costruzioni 2. Per gli investimenti immateriali Industria 4.0 (beni inclusi nell'Allegato B allegato alla Legge di Bilancio 2017, come integrato dalla Legge di Bilancio 2018, ammissibili al super ammortamento del 40% per gli investimenti immateriali 4.0), sarà dovuto il credito d'imposta nella misura del 20% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Si sottolinea che:
- Saranno ammissibili per la quota di competenza anche i costi per servizi sostenuti in relazione all'utilizzo dei beni di cui al citato Allegato B attraverso soluzioni di cloud computing;
- A differenza della precedente sovvenzione, non sarà necessario sostenere investimenti in beni 4.0 per ottenere questo beneficio;
- L'immobilizzazione immateriale non deve necessariamente riferirsi alle stesse attività materiali che sono state oggetto del provvedimento di iperammortamento;
- La sovvenzione si riferisce al software acquistato stand alone. Il software necessario al funzionamento della macchina, invece, è considerato parte della stessa e quindi agevolato secondo le categorie di beni materiali.
Utilizzo del credito d'imposta 4.0
Il credito d'imposta 4.0 sarà utilizzato esclusivamente in compensazione (ex art. 17, D.Lgs. n. 241/1997), in 3 rate annuali di pari importo, a differenza della precedente rendita quando le rate annuali erano 5. Per beneficiare di del contributo, è necessario produrre una relazione giurata di un ingegnere abilitato che attesti la conformità ai requisiti di legge (per importi inferiori a 300.000 euro la perizia può essere sostituita da dichiarazione sostitutiva di atto notarile del legale rappresentante).
L'interconnessione resta un requisito fondamentale per poter usufruire della struttura. Dal 2021 l'utilizzo del credito d'imposta può iniziare dallo stesso anno in cui è avvenuta l'interconnessione dei beni. Qualora l'interconnessione di tali beni avvenga in un periodo d'imposta successivo a quello della loro entrata in esercizio, sarà comunque possibile iniziare a beneficiare del credito d'imposta per la parte spettante per i beni non Industria 4.0.
Per le imprese ammesse al credito d'imposta, la fruizione del beneficio spettante è comunque subordinata alla condizione del rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro applicabile in ciascun settore e del corretto adempimento degli obblighi di pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Per beneficiare del credito d'imposta, le fatture e gli altri documenti relativi all'acquisizione di beni sovvenzionati devono contenere l'espresso riferimento normativo.